Pick Up The Pieces - Average White Band (1974)

Un fantastico pezzo strumentale, nel quale i fiati sono fondamentali: i due sassofoni sono di fatto le voci, con un sottile gioco tra l'unisono l'armonizzazione.
Il pezzo è tratto dal primo album del gruppo Scozzese dal nome auto-ironico.
L'auto-ironia ha sfoggiato nella tragedia e poi nell'umerismo nero, quando, sulla scia del successo di questo loro primo album ("Pick Up The Pieces" del 1974), il batterista Robbie McIntosh è morto di un'overdose di sostanze alle quali non era certo abituato, durante una festa a Hollywood (anche il bassista/cantante Alan Gorrie fece un'overdose quella sera, ma fu tenuto in vita da Cher fino all'arrivo dell'ambulanza). Robbie McIntosh è stato sostituito dal batterista afro-americano Steve Ferrone, ex batterista dei Bloodstone, gruppo soul-funk di Kansas City.

Versione originale

Per i veri afacionados, voglio proporre anche una versione dal vivo poco nota:
si tratta di una "Dream Band" chiamata per l'occasione "Atlantic Family", formata da musicisti jazz (e non) sotto contratto con la casa discografica Atlantic.
Il concerto si è tenuto al Montreux Jazz Festival nel 1977.
Sul palco si erano riuniti l'orchestra di Don Ellis, gli Average White Band e altri musicisti jazz tra i quali Michael Brecker (tenor sax), Randy Brecker (tromba), Herbie Mann (flauto), David "Fathead" Newman (alto sax) e il cantante soul Ben E. King.
Questa versione di "Pick Up The Pieces" dura oltre 20 minuti, con soli e arrangiamenti di fiati in chiave big band: i vari soli sono separati da una strepitosa linea di fiati. In particolare, ai minuti 15' 27" questo break di fiati apre ad un solo mozzafiato di (mi potrei sbagliare) Michael Brecker su sax tenore.
Da non perdere...

Versione live a Montreux

Ecco le parti dei due sassofoni, come da versione originale in studio:

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